Corrado Passera (ministro dello sviluppo economico) dice che le bollette elettriche sono
troppo care per colpa del
fotovoltaico.
Corrado Clini (ministro dell'ambiente) invece ritiene di no. Uno scontro All' Ok Corral (anzi Corrad) ...
Devo sperare che Passera o Clini fossero assenti a scuola quando hanno spiegato le
addizioni e le sottrazioni perché sennò dovrei sospettare che uno dei due sia un
bugiardo. Oppure ha fatto l’errore di assumere come consulente contabile
quello che ha misurato la velocità dei neutrini.
La differenza è che quando la Gemini ha comunicato la storia del tunnel ha riso tutto il mondo. Invece la
dichiarazione di Passera (per ora) è passata liscia.
Il calcolo è molto semplice. Il costo dell’energia cambia di ora in ora.
Intorno a mezzogiorno il prezzo schizza verso l’alto. Ma è proprio il
momento nel quale è concentrata la
produzione fotovoltaica. Quindi
l’energia elettrica fotovoltaica fa abbassare il costo dell’energia
proprio perché porta a diminuire la quantità di elettricità che l’
Enel compra ogni giorno tra le 11 e le 15.
E non è una diminuzione da poco: dal fotovoltaicio ricaviamo una piccola
percentuale del consumo nazionale (2%) ma questa produzione è quasi
tutta durante l’ora di punta. Quindi si riesce a ridurre di parecchio la
domanda di energia quando questa è più cara. E qui c’è la semplice
spiegazioni di questo
accanimento contro il fotovoltaico e del silenzio dei media su queste bugie.
I grandi gruppi economici che producono
energia elettrica da
fonti fossili
hanno il massimo dei loro guadagni proprio nei momenti di picco dei
consumi. Se il fotovoltaico aumenta l’offerta di energia proprio nelle
ore di punta, chi produce energia dal fossile ci perde una barca di
soldi.
Uno studio della
ASPO Italia
e Cautha S.r.l. dimostra che nei prossimi anni l’aumento del
fotovoltaico sarà un contrappeso ai picchi dei consumi, tale da
provocare un risparmio in bolletta intorno al 5%.
Ma c’è anche il risparmio causato dal fatto che tanti impianti da fonti
rinnovabili sparsi in tutta Italia diminuiscono la dispersione dovuta
alle grandi distanze che l’elettricità deve percorrere. Uno studio dalla
APER e dalla Pöyry Management Consulting, calcola che il risparmio
sulla dispersione sarà, nel 2013, di circa 660 milioni di euro.
Ma Passera dovrebbe ricordarsi di sommare anche gli
utili fiscali per lo Stato.
Cioè le tasse incassate sul denaro investito in nuovi impianti. Cioè i
cittadini pagano un sovrapprezzo sulla boletta che serve a comprare i
pannelli solari. Ma chi compra un
pannello solare paga l’Iva e altre tasse. Quindi lo Stato (i cittadini) riprendono subito una parte del finanziamento!
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